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Luigi Ghirri et les vacances en Corse



L’italien Luigi Ghirri est considéré comme un des maîtres de la photo du XX° siècle. Son œuvre, foisonnante, pointe et documente l’importance des représentations et de l’image reproductible dans nos sociétés modernes. La série qu’il a laissée de ses vacances en Corse, à l’été 1976, dévoile ce rapport au cadre, à la construction, au singulier à reconquérir au cœur de l’industrie du regard qu’est aussi le tourisme de masse. Après une saison estivale marquée par une fréquentation touristique record, ces photos de Ghirri se font réparatrices, doux antidote à la standardisation du regard et des expériences.



Luigi Ghirri, Bastia, 1976
Luigi Ghirri, Bastia, 1976

"La realtà in larga misura si va trasformando sempre più in una colossale fotografia e il fotomontaggio è già avvenuto : è nel mondo reale."
in Kodachrome, 1979.

Luigi Ghirri, Ile Rousse 1976
Luigi Ghirri, Ile Rousse 1976

"Al di là degli intenti descrittivi e illustrativi, la fotografia si configura così come metodo per guardare e raffigurare i luoghi, gli oggetti, i volti del nostro tempo, non per catalogarli o definirli, ma per scoprire e costruire immagini che siano anche nuove possibilità di percezione."
in La fotografia: uno sguardo aperto, 1984.

Luigi Ghirri, Corsica 1976
Luigi Ghirri, Corsica 1976

"Paradossalmente, proprio gli angoli più consueti, quelli canonici, quelli che abbiamo sempre sotto gli occhi e abbiamo sempre visto, sembrano diventare misteriosamente pieni di novità e aspetti imprevisti... Affidandoci ad alcuni stereotipi consolidati, abbiamo dimenticato l’enorme potere di rivelazione che ogni nostro sguardo può contenere."
in Il museo diffuso, 1987.

Luigi Ghirri, Corsica 1976
Luigi Ghirri, Corsica 1976

"In fondo, in ogni visitazione dei luoghi portiamo con noi questo carico di già vissuto e già visto, ma lo sforzo che quotidianamente siamo portati a compiere, è quello di ritrovare uno sguardo che cancella e dimentica l’abitudine; non tanto per rivedere con occhi diversi, quanto per la necessità di orientarsi di nuovo nello spazio e nel tempo."
In Paesaggio italiano, 1989.

Luigi Ghirri, Corsica, 1976
Luigi Ghirri, Corsica, 1976

"Ho fotografato molte persone di spalle...ho voluto dare della persona un infinito numero di possibili identità, dalla mia mentre fotografo, a quella ultima: quella dell’osservatore. Questo essere attori è per non dimenticare che la ricerca di una identità è sempre una strada difficile. Il mio ruolo di fotografo non vuole essere né quello dell’autore, del cronista, dello spettatore, o del suggeritore, ma è anche, il mio, un ruolo identico a quello dei fotografati."
in Diaframma 11, 1/25, Luce naturale, 1979.

Luigi Ghirri, Corsica 1976
Luigi Ghirri, Corsica 1976

"Alla fine, al di là di tutte le spiegazioni possibili, resta il dato fondamentale di questo sentimento di grande affetto e amore per questi luoghi, domestici, o monumentali non importa, ma dove è ancora possibile percepire e nutrire questo sentimento semplice e stupefatto di appartenenza. Un luogo che da sempre è il sinonimo di una miracolosa sintesi tra spazio e tempo, natura ed artificio, sogno di costruire l’Eden sulla superficie del Mondo."
in Un piede nell’Eden, 1988.


 
Mercredi 28 Septembre 2022
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